Scommettiamo sulla famiglia
Quest’anno nella proposta del Palio delle 6 Contrade abbiamo scelto di scommettere sulla famiglia! E questo per molteplici ragioni.
Il punto di partenza: accettiamo di aver ricevuto in dono la vita. Qualcuno sta scommettendo forte su noi! Per questo possiamo sempre trovare un motivo per ricominciare: il “come siamo” non è casuale, ma una potenzialità per un bene più grande: non siamo nati per stare bene ma per amare. La famiglia, quindi, è risposta alla consapevolezza che non ci possiamo buttar via e non possiamo sprecare quella scommessa che Dio ha fatto su di noi! È la bellissima sensazione di scoprirci preziosi.
Da qui nasce la seconda ragione di questa scelta: vogliamo aiutarci ad aprire gli occhi sulla potenzialità che c’è nelle persone. Ciascuno è una sorpresa, e sarà seme di altro. Ogni persona ha la sua capacità di
sbocciare. Ogni persona è una risorsa, è una generosità di Dio. Non è un caso che Dio, nella creazione, dopo aver creato l’uomo, la seconda parola che pronuncia è una benedizione: qui non si tratta più solo di accogliere la nostra povertà, qui si tratta di abbracciare la nostra ricchezza, ciò che abbiamo ricevuto oggi anche nella giornata più terribile. Si tratta di una scuola con pochi alunni, la scuola della gratitudine, che implica il rinnegare la tristezza. Ogni coppia, per tenere bello il suo matrimonio, dovrebbe avere il decalogo della propria gioia, l’elenco delle cose che fanno bene alla coppia. Il bene non capita per caso e Dio non dà la grazia invano.
Noi siamo una cosa molto bella! Questo è il motore della gioia: di essere la sorgente dell’amore verso chi ci circonda. Siamo amati di default. È questa l’identità di ciascuno. In ogni atto io o sono uno che si coniuga o uno che si fa i fatti suoi. Tutta la vita può essere una fredda prestazione o un caldo matrimonio. “Padre”, “madre” sono il nome di due relazioni. L’altro ci fa noi stessi, ci tira fuori il meglio di noi. Il paradiso non è stare in un posto, ma stare con qualcuno.
Ecco allora che il punto d’arrivo di tutto è la fecondità, cioè la vita altrui: che qualcuno esista a causa tua, che qualcuno cresca a causa tua, che qualcuno sia felice a causa tua. Questa è la fecondità.
Una delle cose più inutili è fare discernimento per arrivare a capire chi sono, ma la vera domanda è: per chi sono?
Rilanciamo sulla famiglia perché abbiamo questa testimonianza eccezionale da rivelare: qualunque persona venga da noi, deve poter trovare in noi qualcuno che la aiuti a riscoprire la sua propria bellezza. Qualunque padre e madre ha questo compito: insegnare ai figli la strada della loro bellezza, della loro bontà. Che è molta.
… non sappiamo come chi ci sta leggendo in questo momento possa sentirsi nella vita… però abbiamo la sana presunzione di indicare un possibile punto di partenza: ricomincia da chi ti vuole bene, ricomincia dalla tua famiglia… e vieni a festeggiare con noi!
don Giampietro
Una famiglia di persone unite dall’amicizia in Cristo
Abbiamo ognuno la propria storia, più o meno lunga, ognuno la propria esperienza, più o meno densa di
successi e disfatte, di cadute e di riprese.
Tutti abbiamo o stiamo cercando la nostra strada ovvero la felicità, quello che nel linguaggio cristiano si chiama Vocazione.
Tutto questo, per gli uomini, non accade, non avviene per se stessi, ma nel grande “alveare” del genere
umano.
E in questo “alveare” ci sono persone (o momenti di persone) che, per Grazia, il Signore ci ha messo accanto: il popolo di Dio. Ma non si è fermato qui.
Egli ha voluto creare una forma ancora più prossima ad ognuno di noi: la famiglia. Non solo quella parentale, ma anche quella di persone unite dall’amicizia in Cristo (come Gesù stesso ha vissuto e ci ha
insegnato, “permanendo” nel rapporto con Maria e Giuseppe ma anche “entrando” nel rapporto coi
dodici).
Intendo dire che a ognuno di noi è donata la presenza di persone con le quali camminare nella fede per la ricerca della felicità (vocazione). E come si riconoscono queste persone “privilegiate” con cui stare di fronte al Mistero della vita? Sono quelle che ti attendono e ti amano per quello che sei.
Questo è quello che desidero mettere come tema nel Palio 2024.
Alessandro Montalbetti - Coordinatore Palio