SIGNORE, SALVACI!

SIGNORE, SALVACI!

(Dal Vangelo secondo Marco) Ma i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un pane solo.  Allora egli li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!».  E quelli dicevano fra loro: «Non abbiamo pane».   Ma Gesù, accortosi di questo, disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non intendete e non capite ancora? Avete il cuore indurito?  Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate,  quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici».  «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette».  E disse loro: «Non capite ancora?».

 In occasione della tradizionale benedizione del lago, mi sono ricordato di questo altro episodio  narrato dal Vangelo. Vi affido le mie riflessioni.

C'erano anche altre barche, forse anche la nostra è con quella degli apostoli increduli. Certamente anche noi siamo in mezzo ad una tempesta epocale per la vita religiosa. Già i Padri della Chiesa l'avevano paragonata ad una barca spesso sballottata dal mare in tempesta e, se leggiamo bene la storia, vediamo che è così. Il grido della Chiesa è sempre stato lo stesso:"Signore, salvaci!" perché solo lui può calmare le onde e il vento.

Ma quali sono le onde che ci insidiano? La prima è certamente la pigrizia spirituale. che ha preso tanti di noi dal Covid in poi; tanti che  hanno deciso che "tanto la Messa la posso seguire tramite la televisione" dimenticando che non è uno spettacolo da guardare , ma la celebrazione di una comunità cristiana riunita a chiedere la salvezza che ci è donata dal Signore e non possiamo dimenticare che siamo un popolo di fedeli la cui sorte è quella di camminare insieme fino al Regno di Dio.

Anche la poca frequentazione della Parola di Dio è causa della fatica del credere. Noi siamo degli spaventosi analfabeti circa ciò che il Signore ci ha detto con la sua Parola Rivelata e con gli interventi nella storia del suo popolo. Se noi  meditassimo di più sul fatto che è  un Dio che provvede con la sua bontà al benessere della sua gente, in forza del suo volere previdente, ci sentiremmo più sereni e sicuri. Non dimentichiamo che siamo stati salvati fina dal tempo della liberazione dalla schiavitù al prezzo della vita del suo Figlio e in forza di questo non saremo mai abbandonati da Lui.

 Ma quali sono  le onde del giorno d'oggi che rischiano di affondarci? Certamente anche la presunzione di noi uomini che la scienza umana  possa provvedere a trovare soluzioni che risolvano tutte le necessità della nostra vita Dimentichiamo che ci sono spessi imprevisti, circostanze o anche malattie che ci avversano e rendono difficile il cammino della esistenza. 

Me ci sono  anche convinzioni ed idee che si vanno diffondendo tra di  noi per il fatto che lasciamo condizionare il nostro cervello da programmi che ci aiutano a non pensare alle cose più vere e giuste; che, per  esempio un figlio è innanzitutto un costo e una limitazione delle nostre libertà, un impegno gravoso che invece di donare il senso del collaborare con un Dio che è fonte della vita (e non solo nel generare!) limita dalla gioia del vivere come vorremmo, sganciati da ogni dovere. Liberaci, Signore, dal nostro egoismo!

Anche la indissolubilità del matrimonio sembra una convinzione desueta, come se il contrario non fosse un segno della fedeltà di Dio scritta nella carne umana. E così l'idea di un legame tra persone dello stesso sesso, che  sono certamente da rispettare, ma di cui non condividere le convinzioni, sta passando come normale.

E infine, (ma si potrebbe continuare a lungo l'elenco delle nostre deviazioni  mentali) l'idea che la guerra o la ripulsa dello straniero o del diverso come se noi tutti non fossimo figli dello stesso  Dio e ci potessimo fregiare come unici di tale titolo

Che cosa può aiutarci ad vere una mentalità che ci faccia superare queste tempeste che ci affliggono in questi nostri giorni?

Il racconto evangelico, quasi con senso dell'umorismo, ci dice che gli Apostoli che con stupore avevano assistito alla moltiplicazione dei pani si stavano rimproverando di non avere che un unico pane e non si accorgevano di avere in Barca l'unico vero Pane di vita, il Signor Gesù. E' qui la nostra fortezza contro le tempeste della vita; a Lui solo vale la pena di affidarci sapendo che non ci deluderà mai. Ritornare con gioia alla frequenza eucaristica e  alla Parola che in essa viene annunciata è il vero "Taci, Calmati!" per noi cristiani.

don Felice