In un momento delicato come il presente – dove vacillano punti di riferimento dati come acquisiti e dove emergono nuovi bisogni – l’8×1000 può diventare davvero il simbolo di una ritrovata fiducia in sé stessi e negli altri.
La firma per la Chiesa cattolica è un gesto semplice. È gratis, ma contribuisce ogni anno a realizzare oltre 8000 progetti in Italia e nei Paesi più poveri del mondo. Aiuta le attività pastorali delle nostre parrocchie; concorre alla costruzione di nuove chiese e al restauro di beni artistici; sostiene in parte i 35 mila sacerdoti diocesani impegnati nel servizio alle famiglie, ai giovani, ai poveri. Anche il nostro territorio, in questi anni, ne ha tratto beneficio. Queste opere sono a disposizione non solo del cittadino credente. Ciò che la Chiesa fa con l’8xmille - in un’ottica di sussidiarietà - allo Stato costerebbe 10 volte di più se lo facesse in proprio. Tutti i contribuenti possono firmare, esprimendo anche così la comunione e la corresponsabilità. Lo può fare pure chi è esonerato dal presentare la dichiarazione dei redditi (chi detiene la sola pensione, lavoratori dipendenti, giovani con occupazioni occasionali, stranieri in regola...). “La tua firma diventerà migliaia di gesti d’amore ogni giorno”.
Nel 2021, nella diocesi di Milano, ha firmato per l’8×1000 solo il 46% degli aventi diritto.
Di questi, ha scelto la Chiesa cattolica il 70.3%; lo Stato il 22.5%; le altre Chiese il 7.2.
Alla Comunità ambrosiana sono stati assegnati un totale di 34.570.100 € (+3.08 sull’anno precedente): 19.2 milioni destinati alla integrazione del sostentamento del clero; 7.4 milioni al culto e alla pastorale; 7.1 milioni alla carità; 516 mila all’edilizia di culto; 298 mila ai beni culturali. A livello nazionale, nel 2024, dal cespite 8×1000 arriveranno 300 milioni in meno.
È calato l’imponibile, sono calate le firme. L’invito a una più efficace opera di sensibilizzazione non è quindi senza fondamento.
La diocesi di Milano, lo scorso anno, ha ricevuto: 7.464.104,70 euro per culto e pastorale e 7.102.872,06 euro per interventi caritativi, 550.000 dei quali andati a progetti gestititi direttamente dalle comunità nelle singole Zone pastorali. Una cifra quasi simile è stata destinata pure ai beni culturali ecclesiastici e all’edilizia di culto. I soggetti destinatari hanno l’obbligo di rendere nota – localmente e capillarmente – tale ricevuta.
L’ufficio del Sovvenire della curia di Milano, infine, ha sovvenzionato 50 «bollette sospese», partecipando all’iniziativa indetta dalla Caritas durante il tempo di Natale.