Venerdì Santo 2024
VIA CRUCIS
MEDITANDO LE SETTE PAROLE DI GESU’ SULLA CROCE
INTRODUZIONE
La spiritualità cristiana, nella sua storia più che bimillenaria, si è sempre lasciata sollecitare delle sette parole pronunciate da Gesù crocifisso. Esse da un lato, sono sintesi del suo messaggio, un lascito del suo amore per noi. Dall’altro, però, possono essere anche intese come trasformazione delle parole malsane e negative che ci ripetiamo continuamente nella mente. In altri termini, quelle sette espressioni hanno la forza di trasformare le paure di fondo, sovrapponendosi alle ansie e modificando l’angoscia in fiducia. Ad ogni stazione riscopriremo la forza risanante e liberante delle parole donate a noi da Gesù sulla croce.
S. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
CANTO: TI SALUTO O CROCE SANTA
Rit.: Ti saluto o Croce Santa che portasti il Redentor, gloria, lode, onor ti canta ogni lingua ed ogni cuor.
1. Tu nascesti tra braccia amorose d'una Vergine Madre, oh Gesù. Tu moristi tra braccia pietose da una croce che data ti fu. Rit.
2. Sei il vessillo glorioso di Cristo sei salvezza del popol fedel, il tuo sangue innocente fu visto, come fiamma sgorgare dal cuor. Rit.
3. Oh Agnello divino immolato sul'altar della croce, pietà. Tu che togli dal mondo il peccato salva l'uomo che pace non ha. Rit.
I Stazione: PADRE PERDONALI (Lissago)
TI ADORIAMO, O CRISTO E TI BENEDICIAMO…
1° LETTORE: dal Vangelo secondo Luca
Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocefissero lui e i malfattori, uno a destra e uno a sinistra. Gesù diceva ”Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno “(…)
Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: ”Ha salvato altri! Salvi sé stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto”. Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: “Costui è il re dei Giudei”
2° LETTORE: I carnefici di Gesù si aspettavano di udire un grido, ma certo non quel tipo di grido che di fatto udirono. Anche gli scribi e i farisei si aspettavano delle grida ed erano sicuri che Gesù, che aveva predicato l’amore verso i propri nemici e di fare il bene a chi ci odia, avrebbe dimenticato questo suo vangelo quando gli sarebbero state forati le mani e i piedi. Tutti, insomma, si aspettavano di sentirlo gridare ma nessuno, ad eccezione dei tre ai piedi della croce, pensava di ascoltare quel grido. Il grande cuore appeso all’albero dell’amore esalò dal profondo di se stesso non un grido ma una preghiera. La soave, dolce, umile preghiera del perdono ”Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”
3° LETTORE: Preghiamo insieme e diciamo: Abbi pietà di noi, poveri peccatori. Signore Gesù, tu che caricandoti sulle spalle il peso della croce, ci hai liberato dalla colpa che condanna, rivelando l’amore che salva. Rit.
Signore Gesù, tu che donandoci il perdono dall’alto della croce, ci hai offerto la grazia della conversione. Rit.
Signore Gesù, tu che hai amato e perdonato perché, accecati dalle colpe, non sappiamo più quello che facciamo Rit.
Chiusa in un dolore atroce, eri là sotto la croce,
dolce Madre di Gesù. Santa Madre, deh voi fate …
II Stazione: OGGI CON ME SARAI NEL PARADISO (Avigno)
TI ADORIAMO CRISTO E TI BENEDICIAMO….
1° LETTORE: dal Vangelo secondo Luca
Uno dei due malfattori appesi alla croce lo insultava:” Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!”. L’altro invece lo rimproverava dicendo:” Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male. E gli disse:” Gesù ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”. Gesù rispose: “In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso”.
2° LETTORE: “Oggi con me sarai in paradiso”. Il significato della parola OGGI si riferisce a noi, così come ci troviamo in questo preciso istante. Se ci fidiamo della parola di Gesù, se la lasciamo penetrare nella nostra paura, ci è concesso fare l’esperienza di essere oggi nel paradiso insieme a Gesù. Nella Parola e nell’Eucarestia Gesù ci è vicino, in questo preciso istante. E già ora possiamo fare l’esperienza della Pasqua, del passaggio ad una qualità di vita radicalmente diversa perché incamminata verso una morte non più segnata dal dramma del peccato, ma caratterizzata dalla fiducia del sentirsi accolti da un amore che tutto accoglie e tutto perdona.
3° LETTORE: Preghiamo insieme dicendo: Fa che condividiamo il tuo amore, Signore.
Con l’ammalato senza più speranza. Rit.
Con l’anziano abbandonato. Rit.
Con il povero nel bisogno. Rit.
Con l’innocente violato. Rit.
Con lo straniero rifiutato. Rit.
Con il senzatetto ridotto a scarto. Rit.
Con il tossicodipendente divenuto larva. Rit.
Con i giovani che non vedono un futuro. Rit.
Con chi non ha più una via d’uscita. Rit.
Il tuo cuore desolato fu in quell’ora trapassato
dallo strazio più crudel!
III Stazione: ECCO TUO FIGLIO, ECCO TUA MADRE (Bobbiate)
TI ADORIAMO, O CRISTO E TI BENEDICIAMO
1° LETTORE: dal Vangelo secondo Giovanni Presso la croce di Gesù stavano sua madre e la sorella di sua madre, Maria madre di Cleopa, e Maria Maddalena. Gesù dunque, vedendo sua madre e presso di lei il discepolo che egli amava, disse a sua madre: «Donna, ecco tuo figlio!» Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!» E da quel momento, il discepolo la prese in casa sua.
2° LETTORE: Gesù indica alla madre il discepolo, dicendole che ora è suo figlio; e indica al discepolo Maria, dicendogli che ora da ora in poi è sua madre. Madre e figlio sono termini di relazione. Si è sempre madre per altri e, come figlio, si è sempre in relazione ad una madre ed ad un padre. Sulla croce, quindi, si fa evidente che diventiamo autenticamente umani soltanto se siamo in relazione con
altri. Allo stesso tempo sotto la croce cui viene creato il legame tra Maria e Giovanni, è un segno della speranza, che proprio sotto quell’ albero maledetto, viene sanata e guarita la nostra assenza di relazioni. Il soffrire di solitudine è il segnale di una mancanza di relazioni. Non abbiamo un legame né noi stessi, né con Dio, né con gli altri. Lo stare soli, però, non è più doloroso se, anche quando siamo soli, siamo in relazione: con noi stessi, con le persone che portiamo nel cuore, con il creato e con Dio, creatore di ogni essere.
3° LETTORE: Preghiamo insieme e diciamo: Sotto la tua protezione cerchiamo
rifugio, Santa Maria Madre di Dio
Maria, Madre di Dio e madre nostra, non ci abbandonare nei momenti di prova, quando tutto sembra sgretolarsi. Fiduciosi ti imploriamo. Rit.
Maria, Madre di Dio e madre nostra, unisci le nostre comunità, spesso ferite e divise da invidie, pettegolezzi e incomprensioni. Fiduciosi ti imploriamo. Rit.
Maria, Madre di Dio e Madre nostra, cura con il balsamo del tuo amore le nostre famiglie, soprattutto quando l’armonia tra gli sposi rischia di andare in frantumi. Fiduciosi ti imploriamo. Rit.
Maria, Madre di Dio e Madre nostra, guida i giovani a trovare la loro strada, vincendo la tentazione il seguire false proposte che li disperdono e li annientano. Fiduciosi ti imploriamo. Rit.
Maria, Madre di Dio e Madre nostra, consola chi si sente ai margini perché povero o disoccupato, malato o anziano. Fiduciosi ti imploriamo. Rit.
Maria, Madre di Dio e Madre nostra, raduna il popolo di Dio sparso su tutta la terra, aiutalo a superare lo scandalo della divisione. Fiduciosi ti imploriamo. Rit.
Quanto triste, quanto affranta, ti sentivi, o Madre santa,
del divino Salvator
IV Stazione: DIO MIO, PERCHÉ MI HAI ABBANDONATO? (Calcinate)
TI ADORIAMO CRISTO E TI BENEDICIAMO
1° LETTORE: dal Vangelo secondo Matteo
A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?»,che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, inzuppatala di aceto, la pose in cima a una canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia! vediamo se viene Elia a salvarlo!».
2° LETTORE: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato”. Questa quarta parola di Gesù sulla croce, questo lacerante grido a piena voce, ha da sempre inquietato i credenti. Come può Gesù il figlio di Dio, sentirsi abbandonato dal Padre? L’evangelista Matteo che ci tramanda questo grido di abbandono, descrive la passione come se il Padre fosse assente. Tutto sembra svolgersi nell’apparente assenza di Dio. Eppure in quell’apparente assenza di Dio, Gesù si rivolge proprio a Lui. Anche se Gesù sente mancare la terra sotto i piedi, nell’abisso del suo abbandono, si sente comunque sorretto da Dio e questa sua fede raccoglie in sé e si sovrappone alla nostra paura di essere abbandonati, trasformandola miracolosamente in un misterioso abbraccio d’amore con il Padre.
3° LETTORE: PREGHIAMO INSIEME E DICIAMO: DONACI SIGNORE UN CUORE TRABOCCANTE D’AMORE.
Per il Papa, possa continuamente sentirsi sostenuto dall’amore di Dio Padre e dallo sguardo materno di Maria nel guidare la chiesa in questo difficile tempo. Rit.
Per i vescovi, i sacerdoti e le consacrate sappiano sviluppare legami, con se stessi, con Dio e con le persone autenticamente umane, e accoglienti. Rit.
Per chi vive nel bel mezzo di un conflitto armato; quotidianamente sotto il grido delle armi, non si senta solo ed abbandonato, ma scopra ancora la tua presenza o Padre. Rit.
Per i giovani che sono alla continua ricerca di relazioni attraverso i mezzi di comunicazione, non cancellino la loro paura di solitudine ma costruiscano legami autentici. Rit.
Per le famiglie distrutte dall’incomprensione e incomunicabilità, possano sviluppare nuove relazioni positive. Rit.
Per gli anziani e gli ammalati inchiodati ai letti degli ospedali e delle case di riposo, fa che non si sentano abbandonati, ma vivano relazioni di condivisione. Rit.
Con che spasimo piangevi, mentre, trepida,
vedevi il tuo figlio nel dolor
V Stazione: HO SETE (Capolago)
TI ADORIAMO CRISTO E TI BENEDICIAMO
1° LETTORE: dal Vangelo secondo Giovanni
«Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: “Ho sete”. Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca».
2° LETTORE: Signore Gesù, la tua sete d’amore ti ha portato fin alla Croce per suscitare in noi la sete di Te, fonte di acqua viva.
Tu, Amore Crocifisso, ti fai mendicante alla porta del nostro cuore e ci chiedi di condividere la tua sete d’amore per tutti i nostri fratelli che vanno a dissetarsi ai tanti pozzi di acqua imputridita.
Signore Gesù, fa’ che bevendo alla sorgente del tuo Cuore, rimaniamo sempre nel
tuo santo Amore.
3° LETTORE: PREGHIAMO INSIEME E DICIAMO: L’ANIMA MIA, HA SETE DI TE, O DIO.
Come la cerva anela ai corsi d’acqua,
cosi l’anima mia anela a te, o Dio. Rit.
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:
quando verrò e vedrò il volto di Dio? Rit.
Le lacrime sono mio pane giorno e notte,
mentre mi dicono sempre: “Dov’è il tuo Dio?”. Rit.
Perché ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio. Rit.
Se ti fossi stato accanto forse che non avrei pianto,
o Madonna, anch’io con te
VI Stazione: NELLE TUE MANI CONSEGNO IL MIO SPIRITO (Cartabbia)
TI ADORIAMO CRISTO E TI BENEDICIAMO
1° LETTORE: dal Vangelo secondo Luca
Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito” (...) Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: ” Veramente quest’uomo era giusto”.
2° LETTORE: Gesù dicendo prima di spirare, “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”, trasforma la morte in preghiera. Per lui l’atto del morire diviene l’apice della preghiera. Pregando muore, affidandosi alle braccia amorevoli di Dio. È davvero ammirevole che il Signore, nella situazione dolorosa dell’angoscia, della lotta, rivolga al Padre queste parole di fiducia. Così anche noi ogni sera possiamo esercitarci nella fiducia di Gesù, che è più forte della morte, se, prima di andare a dormire, preghiamo: “Nelle tue mani, caro Padre, consegno il mio spirito”. Allora il sonno diventa un esercitarsi alla morte, in cui ci lasciamo cadere nelle braccia paterne e materne di Dio, per esservi al sicuro per sempre.
3° LETTORE: PREGHIAMO INSIEME E DICIAMO: PADRE NELLE TUE MANI CONSEGNO IL MIO SPIRITO:
In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso;
per la tua giustizia salvami. Rit.
Porgi a me l’orecchio,
vieni presto a liberarmi.
Sii per me la rupe che mi accoglie,
la cinta di riparo che mi salva. Rit.
Tu sei la mia roccia e il mio baluardo,
per il tuo nome dirigi i miei passi.
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa. Rit.
Mi affido alle tue mani;
tu mi riscatti, Signore, Dio fedele. Rit.
Io confido in te, Signore;
dico:” Tu sei il mio Dio,
nelle tue mani sono i miei giorni”. Rit.
Dopo averti contemplata con il tuo Figlio addolorata
quanta pena sento in cuor
VII Stazione: TUTTO È COMPIUTO (Masnago)
TI ADORIAMO CRISTO E TI BENEDICIAMO
1° LETTORE: dal Vangelo secondo Giovanni
E dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse: “Tutto é Compiuto!” E, chinato il capo, spirò.
2° LETTORE: “Tutto è compiuto”, Gesù china il capo e consegna lo spirito. Nella morte, il Signore si china amorevolmente verso gli esseri umani e dona loro il suo spirito. Lo consegna in basso, a tutta la gente che sta giù sulla terra; a tutti quelli che sono in basso, ricurvi, delusi e rasseganti. Del resto per tutta la sua vita non ha fatto altro che andare in cerca di coloro che erano considerati esclusi, scartati, falliti e perduti. Anzi ha detto che lui è venuto per chi è considerato o si considera “perduto”. Proprio e soprattutto per loro Gesù accetta la croce, la condanna dei maledetti e dei reietti. Donando il suo Spirito, Egli infonde in ogni frammento di disperazione umana la forza rigenerante del suo amore che rialza chi è caduto, sana chi è ferito, rincuora chi è deluso e consola chi è afflitto.
SILENZIO
Di dolore quale abisso presso, o Madre, al Crocefisso
Voglio piangere con te
VIII Stazione: GESÙ È DEPOSTO NEL SEPOLCRO (Velate)
TI ADORIAMO CRISTO E TI BENEDICIAMO
1° LETTORE: dal Vangelo secondo Matteo
Venuta la sera, giunse un uomo ricco d’Arimatea, chiamato Giuseppe; anche lui era diventato discepolo di Gesù. Questi si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Giuseppe prese il corpo lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella roccia; rotolata poi una grande pietra all’entrata del sepolcro, se ne andò. Lì sedute di fronte alla tomba c’erano Maria di Magdala e l’altra Maria
2° LETTORE: Contempliamo Cristo nel sepolcro, in attesa del mattino di Pasqua, quando vincendo per sempre la morte, Egli ci fa dono della sua vita, l’unica in grado di placare la nostra sete di infinito e di purificare ogni nostro desiderio.
3° LETTORE: PREGHIAMO INSIEME:
Padre mio,
io mi abbandono a te,
fa di me ciò che ti piace.
Qualunque cosa tu faccia di me
Ti ringrazio.
Sono pronto a tutto, accetto tutto.
La tua volontà si compia in me.
In tutte le tue creature.
Non desidero altro, io Dio.
Affido l’anima mia nelle tue mani
Te la dono mio Dio,
con tutto l’amore del mio cuore
perché ti amo,
ed è un bisogno del mio amore
di donarmi,
di pormi nelle tue mani senza riserve
con infinita fiducia.
Perché Tu sei mio Padre.
(Charles de Foucault)
O Madonna, O Gesù buono, ti chiedo il grande dono
dell’eterna gloria in ciel
OMELIA
T. PADRE NOSTRO
S. Preghiamo
Tu hai voluto, o Dio, che il nostro salvatore, affidato il corpo al sonno del sepolcro, riscattasse gli antichi giusti dal regno di morte; dona a quanti sono stati sepolti con lui nel battesimo di risorgere alla libertà della nuova vita e di entrare nella gloria con lui, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con tè, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
S. IL SIGNORE SIA CON VOI
T. Kyrie eleison…
S. Vi benedica Dio onnipotente: Padre, Figlio e Spirito Santo.
S. Andiamo in pace
T. Nel nome di Cristo
ECCO L’UOMO
1. Nella memoria di questa Passione, noi ti chiediamo perdono, Signore, per ogni volta che abbiamo lasciato tuo fratello morire da solo.
Rit.: Noi ti preghiamo, Uomo della croce, Figlio e fratello, noi speriamo in te!
2. Nella memoria di questa tua morte, noi ti chiediamo coraggio, Signore, per ogni volta che il dono d’amore ci chiederà di soffrire da soli.
3. Nella memoria dell’ultima Cena, noi spezzeremo di nuovo il tuo Pane ed ogni volta il tuo Corpo donato sarà la nostra speranza di vita.