Dal distanziamento ad una maggiore partecipazione
Settembre è il mese che dà il via ad un nuovo anno oratoriano per la comunità pastorale Maria Madre Immacolata: ripartono le attività di doposcuola e catechesi, compatibilmente alle disposizioni diocesane messe in atto per l’emergenza Covid-19.
Ad Avigno, Bobbiate e Masnago ricominciano, sotto la supervisione di Don Matteo e Suor Gioia gli incontri di catechesi dedicata ai bambini e ragazzi dai sei ai 19 anni, senza modificare i gruppi ma in spazi ampi volti a garantire tutte le misure di sicurezza. Lo stesso accade per i doposcuola di Bobbiate e Masnago, per le scuole primarie e secondarie di primo grado, sotto l’occhio attento ed esperto degli educatori Filippo, Carla, Stefania e Gabriella. Ai genitori viene chiesta la sottoscrizione di un patto di responsabilità, proprio come avviene nelle scuole, che garantisca una migliore comunicazione tra parrocchie e famiglie.
“Ci prepariamo a vivere un anno diverso da quelli a cui siamo abituati ma, sono certo, non peggiore. Ci siamo resi conto in questi mesi e soprattutto con l’esperienza dell’oratorio estivo ‘Summerlife’, che queste normative anti assembramento non significano necessariamente distanza. – ha raccontato Don Matteo Moda – Siamo partiti con il timore che i piccoli gruppi non fossero congeniali al nostro modo di intendere l’oratorio ma abbiamo dovuto ricrederci. In realtà, lavorare con pochi ragazzi per volta ha moltiplicato la conoscenza e il divertimento.”
Sicuramente con più fatica rispetto al normale: per le attività di sanificazione, rilevazione della temperatura e per tutte le altre procedure previste dai protocolli Covid occorre una presenza massiccia di adulti che donino il loro tempo.
“Guardo a questo tempo non come ad un periodo limitante ma come alla possibilità di ripensarsi come oratori. Mi spiego meglio: in questi mesi ci siamo accorti di quanta partecipazione in più ci sia stata da parte degli adulti: è evidente ora più che mai che questo donare tempo sia particolarmente utile nella crescita degli oratori, ma ancor di più nella crescita dei ragazzi. Rimettersi in gioco come comunità cristiana dove ognuno ha una capacità di protagonismo maggiore è una sfida da cogliere, perché le parrocchie non sono fatte solo da preti e suore ma per la maggior parte da famiglie che nella parrocchia trovano un posto di condivisione e comunità. – continua don Matteo – Mi piacerebbe che quest’anno fosse paradossalmente un anno della creatività, che tra una mascherina e un gel igienizzante si possa trovare una modalità diversa per essere parte attività della comunità.”
Una comunità che durante i mesi del lockdown ha saputo conservare uno spirito unito, grazie a tutte le attività online dalla Santa Messa in streaming agli incontri sulle piattaforme più disparate.
“Mi viene in mente l’icona che accompagnerà questo anno pastorale: quella dei discepoli di Emmaus. – conclude don Matteo – Ecco, se noi riuscissimo a trovare in Cristo quella gioia che riempie, quella gioia che ci fa rimettere in cammino per annunciare a tutti che c’è qualcosa o, meglio, Qualcuno che cambia la nostra vita probabilmente saremmo sulla strada giusta. E non ci sarebbe nessun distanziamento che tenga.”