Dopo anni chiusi in casa a causa della pandemia, anni in cui l’incontrarsi era un lusso, anni in cui abbiamo imparato a stare da soli o a vederci solo attraverso una schermo, il papa ha deciso di invitare tutti i giovani cristiani del mondo per un grande incontro di gioia, amicizia e fede. Il tema scelto è emblematico: “Si alzò e andò in fretta” (Lc 1,39), tratto dal brano evangelico della visitazione in cui Maria dopo aver ricevuto l’annuncio dell’angelo si precipita a trovare la cugina Elisabetta. Maria con Gesù nel grembo non si ferma davanti a troppi ragionamenti o dubbi della sua nuova condizione, ma segue l’intuizione dello Spirito e corre a trovare la cugina, come se in quel momento fosse qualcosa di necessario per la sua vita. Anche i giovani che parteciperanno alla giornata mondiale della gioventù, che si terrà a Lisbona questa estate, hanno sentito questa urgenza, il bisogno d’incontrarsi per scoprire che la fede e la Chiesa non sono così lontane da loro.
L’incontro con il papa è il nucleo di qualcosa di molto più grande. Anzitutto si sta svolgendo una preparazione a questo viaggio, con degli incontri a livello di decanato e l’organizzazione da parte del nostro gruppo della MaMI (30 partecipanti) di una raccolta fondi per permettere a tutti di partecipare superando le difficoltà economiche. Questo viaggio sarà poi l’occasione per la formazione e il consolidamento del futuro gruppo giovani della nostra comunità, vivremo insieme momenti forti di fede e di condivisione, in cui ognuno sarà chiamato a uscire un po’ da sé stesso per fare spazio all’altro e a Dio. Questo incontro racchiude in sé infine una speranza, ovvero che tornati a casa ciascuno dei ragazzi possa esserne trasfigurato, che la vita di ognuno possa trovare la strada giusta e che il Signore possa farsi sentire come colui che è necessario per dare senso e pienezza a tutto il nostro esistere.
Vorrei concludere invitando tutta la comunità a pregare per questi giovani che hanno scelto questa avventura e per tutti i giovani che vivono e frequentano le nostre parrocchie, non fate mai mancare uno sguardo di stima e d’incoraggiamento a chi è in difficoltà, e coinvolgetevi, ognuno secondo le sue possibilità, nella grande sfida dell’educazione.
Don Michele