“Prendete in mano la vostra vita e fatene uncapolavoro”

Appena mi sono posto davanti al tema scelto quest’anno per il Palio delle contrade, il mio cuore è tornato indietro di qualche decennio quando papa Giovanni Paolo II diceva a noi giovani: “Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro!”.

Più volte mi sono domandato cosa significasse esattamente “prendere in mano la vita” e cosa intendesse per “capolavoro”?

Lungo il mio ministero ho poi intuito che quell’espressione mi invitava a “non appiattirmi nella mediocrità”, a “non vivere solo a metà”, ma a “prendere nelle mani la mia vita”, per “farne un autentico e personale capolavoro”, senza “abbandonarsi” ma sviluppando al meglio tutte le proprie potenzialità, cercando di costruirsi compiutamente come persona. Senza presunzione, certo, senza arroganza, ciascuno di noi deve fare appello coraggiosamente a quelle interiori risorse, deve avvalersi di quelle personali energie, che Dio creatore e provvidente ha posto in lui come altrettanti suoi doni.

Scriveva Madeleine Delbrêl che ogni mattina è una giornata intera che riceviamo dalle mani di Dio, da lui stesso preparata per noi. Non vi è nulla di troppo e nulla di “non abbastanza”, nulla di indifferente e nulla di inutile. È semplicemente un capolavoro di giornata che viene a chiederci di essere vissuto.

Cosa significa per la nostra comunità di Masnago vivere questo Palio all’insegna del capolavoro che è la nostra vita?

Qualche idea mi è venuta:
• non siamo nati per stare bene ma per amare: è la bellezza di attraversare la vita “cantandola” con la nostra voce specifica, con i piedi nella nostra storia, con il ritmo che ci fa bene, alla velocità della Provvidenza.
• senza angosciarci dei propri limiti ma guardarli tutti in Gesù. E seguirne i lineamenti. E dirgli: «Amen. Questo sono io, queste sono le mie fragilità. Tu sai perché questi “no”. In questo ti somiglio, molto più che nelle mie qualità da strapazzo. Nelle mie povertà sono vicino a te». E fare la liberante esperienza che Dio sa trasformare il dolore di un limite in pace, in gioia, in risorsa, e ciò che è povero in ricchezza, e la debolezza in forza.
• ma aprirci ad accettare il cambiamento a cui la vita chiama, con entusiasmo e senza paura perché lo Spirito Santo non ha bisogno di servirsi del verbo dovere, Lui invece dischiude possibilità, ci parla secondo un altro verbo, il verbo “potere”. Non: “devi fare questo!” ma: “puoi fare questo...”.
• coniugando il decalogo della gioia, perché il capolavoro che è la vita ci porta a scoprire il nostro “vero sé” che non è un merito, non è una fatica, non è una strategia. È un’opera di Dio. È la mia vita. Sono amato, di default:

io sono prezioso.

Questo Palio delle 6 contrade 2023 mi piacerebbe aiutasse ciascuno a sperimentare che è inutile fare discernimento per arrivare a capire chi sono, ma la vera domanda è: per chi sono?

Facciamola insieme questa scoperta ... il capolavoro della propria vita arriverebbe al suo centro!

Vi aspetto al Palio.

Per chi è appassionato di puzzle ci sono due momenti entusia- smanti in questo hobby: il primo è il momento in cui devi sceglierne uno nuovo e sfogli le immagini alla ricerca di qualcosa di significativo, bello, entusiasmante!
Il secondo è quando metti l’ultimo pezzo, ti sposti un po’ indietro e finalmente guardi, ammiri l’opera compiuta, il capolavoro.

Riguardandola ti vengono in mente tutti i pezzi difficili, quelli facili, i punti in cui proprio non riuscivi a capire come uscirne. Ti vengono in mente momenti in cui non avevi più voglia di andare avanti e avresti voluto disfare tutto e rimetterlo nella scatola o, peggio, buttare via tutto. Ma qualcuno ti ha incoraggiato e ti ha detto: “Guarda che bello che sta venendo, non fermarti!”.

Della nostra vita non avremo mai una “immagine” completa, definitiva, se non in cielo.
E allora perché credere a qualcuno (San Giovanni Paolo II) che mi dice che la mia vita è un capolavoro?

Nella vita, per Grazia, incontri persone (e noi San Giovanni Paolo II l’abbiamo incontrato, ma anche tanti altri) che quando ti guardano e ti parlano, riescono a parlare al tuo cuore al quale non si può mentire. Se quindi, in virtù della stima maturata verso queste persone, la promessa che la mia vita è un capolavoro è vera, come facciamo a compierla? Come posso mettere in- sieme tutti i pezzi del puzzle (gioie, dolori, mancanze, periodi bui...) affinché la mia vita sia realmente un capolavoro?

Caro amico, noi, popolo della Chiesa, una strada, un luogo dove questa pro- messa si compie l’abbiamo incontrato. Anzi abbiamo incontrato Colui che la compie!
Che l’edizione del Palio di quest’anno possa essere un tratto di strada, una stanza della Chiesa dove insieme incontriamo l’Unico che ci aiuta a mettere al suo posto un pezzo del puzzle del capolavoro che è la nostra vita.