2Se dovrai attraversare le acque, sarò con te,
i fiumi non ti sommergeranno;
se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai,
la fiamma non ti potrà bruciare,
3poiché io sono il Signore, tuo Dio,
il Santo d'Israele, il tuo salvatore.[...]
4Perché tu sei prezioso ai miei occhi,
perché sei degno di stima e io ti amo (Is 43,2-4)
Questa è stata per noi l'esperienza dell'oratorio estivo di questo anno: abbiamo attraversato il deserto, abbiamo scoperto come l'amore di Dio non si ferma di fronte alle emergenze e alle catastrofi di ogni tempo, ma anzi continua la sua opera di creazione. Anche in questo anno partivamo da zero: pochi contatti, poche relazioni con i ragazzi e le loro famiglie, poche conoscenze con gli animatori, soprattutto a causa delle continue interruzioni educative che l'emergenza sanitaria ha portato.
Eppure questo deserto educativo lo abbiamo visto crescere, giorno dopo giorno, anche con provocazioni inaspettate. Per questo verso la conclusione dell'oratorio estivo vogliamo rilanciare alcuni aspetti:
1. Il concerto dei talenti. In queste settimane ci siamo trovati a coordinare oratori con l'aiuto non solo degli animatori, ma anche di tanti volontari. Quanta sinergia che si è venuta a creare, quante scoperte reciproche, che bellezza il camminare insieme per un unico grande obiettivo:far riscoprire la grandezza della vita che si mette in gioco, che non sta in panchina. La testimonianza di fede dei nostri oratori parte da qui, dal concerto dei talenti. Chi ci ha aiutato nel servizio mensa, chi nel tenere i gruppi, chi nella pulizia degli oratori, chi nell'organizzare alcuni momenti di essi. Un concerto di talenti a immagine anche del concerto educativo che abbiamo vissuto nel coordinamento delle cooperative Intrecci e Pepita con gli spunti educativi che ci hanno donato, nell'interagire con gli educatori legati al progetto Inclusione che in questo anno particolarmente ha trovato la pienezza della sua vocazione, grazie alla bella intesa e alla propositività degli educatori coinvolti. E in questo concerto dei talenti dobbiamo riconoscere anche la bellezza di vedere negli animatori dei passi in avanti. Non è stato semplice indossare la maglietta dell'animatore in questo oratorio, soprattutto per chi non ne aveva mai fatto esperienza. Eppure passo dopo passo, ogni giorno, sono usciti fuori la grinta e la bellezza del diventare dei gruppi che sanno interagire tra loro nelle diverse dinamiche degli oratori coinvolti nel progetto.
2. La gioia della semplicità. Abbiamo sperimentato settimane dove al centro non c'erano grandi progetti, ma soprattutto i ragazzi con il loro vissuto. La loro spontaneità, l'esigenza anche di raccontarsi, la loro esuberanza nel gridare "Hurrà" e le provocazioni che ci hanno donato diventano un tesoro da condividere, anche nella fede. Diciamo che se da una parte il nostro compito era quello di coordinare degli oratori, il vero coordinamento non passa da una struttura organizzativa, ma dal mettersi in gioco nelle relazioni, in quelle relazioni che costruiscono l'oratorio e il nostro essere Chiesa. Ed è bello vedere provocazioni dai bambini più piccoli ai ragazzi delle medie, provocazioni anche legate ai nostri giorni, che ci chiedono a noi di essere veramente adulti non solo anagraficamente, ma anche nello stile educativo dell'accompagnare e del sapersi narrare nella verità.
3. Lo sguardo del futuro. Questa esperienza estiva non si conclude qui, ma da qui partono nuovi cammini. Stiamo già pensando un nuovo progetto sui ragazzi adolescenti, in particolare alla luce delle loro richieste di confronto sul mondo di oggi, sulle domande di fede e sul modo più attento di accompagnare i ragazzi. Stiamo progettando un nuovo anno perché l'esuberanza di questi giorni non si spenga, ma diventi lo stile di una comunità che tutta insieme cammina, valorizzando anche le vocazioni che le nostre realtà oratoriali hanno. Stiamo progettando percorsi nuovi per accompagnare e rileggere questo tempo, per saperlo affrontare negli imprevisti che ancora porta con sé, per saperlo vivere non nella speranza solo che passi, ma nella provocazione di una crescita nella nostra testimonianza educativa e di fede.
Il deserto non è più sterile, non è solo sabbia, il deserto fiorisce perché l'amore di Dio come aria frizzante ha attraversato le nostre vite in queste settimane. E da questo amore unico noi partiamo per nuove mete, nuovi orizzonti. E a te che leggi queste righe vogliamo chiederti: vuoi far parte anche nel piccolo di questa avventura? Ti aspettiamo a settembre, a inizio delle attività educative e con tutte le news che daremo su di esse!
Gli educatori con don Matteo