Il campo estivo a Passo del Gavia delle medie, dal 17 al 24 luglio, si è incentrato sulla figura del re Davide e su come nella sua piccolezza di ragazzo dodicenne Davide è stato scelto per grandi cose, per diventare il nuovo re di Israele.
Nelle avventure che i ragazzi hanno vissuto e nei momenti di preghiera, di deserto e di messa i ragazzi hanno potuto lentamente sentire come la figura del Re Davide non è così distante da loro, anzi: il re invita anche noi oggi come Salomone a sedere sul trono della quotidianità, perché la nostra vita sia unica.
Ascoltiamo la testimonianza simpatica di uno dei 50 ragazzi partecipanti alla vacanza, Davide.
Il piano era semplice: arrivo previsto per le 7.30 al parcheggio, saluti vari che quasi puntualmente finivano con un semplice “ciao”, appello e poi via verso una gita che sarebbe diventata un mix di sali e scendi, in tutti i sensi.
Con questa mia affermazione non intendo solo il viaggio, che fu un saliscendi tra: autobus e navetta, salite e discese giù e su per i monti del Passo Gavia e non solo, ma quelle salite e discese che sarebbero diventate, da lì a poco, il nostro pane quotidiano... ma a questo ci arriveremo dopo.
Arrivammo al nostro alloggio: si presentava come uno chalet completamente in legno, pulito... sperduto nel nulla, con un semi campo in ghiaia che trasformammo in un campo da calcio.
Il paesaggio era maestoso: l’alternarsi di montagne, pianure, colline con animali come gli stambecchi o le marmotte rendeva il paesaggio e quello strano chalet un tutt’uno che suscitava pace e serenità. Eravamo così in alto che riuscii perfino a “toccare” una nuvola: fu una sensazione bellissima!
La giornata tipo si sviluppava in questo modo, sveglia alle 7.30 con colazione bella abbondante, preghiera del mattino e gita che poteva essere di diversa durata:
di 8 km come quella “alle trincee” in cui abbiamo percorso un sentiero che condusse le forze italiane dalle pianure alle montagne tra Lombardia e Trentino (abbiamo toccato la vetta di 2700 m s.l.m.!);
quella del Dosso del Tresero la più lunga, di 16km circa, con la quale siamo passati sotto la cascata di San Matteo e sul “ponte della amicizia” che ci ha regalato paesaggi mozzafiato tra salite e discese (2450 m s.l.m. circa);
o quella “ai ghiacciai” in cui si è svolta l’epica battaglia a palle di neve che hanno visto affrontarsi le grandi “potenze” del Gavia (noi, gli animatori e il Don, 2650 m s.l.m. circa). Passando il tempo a camminare si faceva sera: dopo le docce e la messa si cenava, con piatti deliziosi gentilmente preparati dalle cuoche.
Dopo la cena si facevano diverse attività che comprendevano: Karaoke, giochi in scatola, serate eleganti e serate cinema, dopodiché preghiera e... tutti a nanna.
Ci alternavamo per apparecchiare e sparecchiare la tavola, a cena e a colazione; ma anche per preparare la messa e la preghiera.
Certo la vacanza non è stata semplice: tra il cambiamento d’aria e d’altitudine c’erano più visite improvvisate che pasti; per il resto tutto bene.
Siamo arrivati alla fine, addio Gavia!
David Damiano Ferraro