Se dovessero domandarmi: “Qual è il luogo della tua infanzia in cui vorresti tornare e stare per sempre?”. La risposta, senza esitazioni, sarebbe: “L’oratorio del mio paese”.
L’oratorio è stato il luogo in cui, insieme a tanti amici, desideravo sostare per giocare, divertirmi e anche (perché no?) pregare. A questo luogo devo tutto della mia vita, mi ha donato la fede, è stato una palestra di umanità e mi ha regalato esperienze uniche che mi hanno trasformato in un cristiano migliore e consapevole.
Quanto ho ricevuto e come me tanti altri, vorrei ora trasmetterlo, in particolar modo ai più piccoli e credo che il tema di quest’anno oratoriano possa aiutarci in questo. “Sostare con te” è la frase che riassume lo stile con cui vogliamo vivere l’oratorio, trasformandolo sempre più da semplice struttura a un ambiente in cui vive una comunità e i nostri ragazzi possano trovare sempre più gusto nel sostarci.
Vogliamo che nei nostri oratori i ragazzi e le ragazze imparino, in modo particolare, a sostare con Gesù, nella preghiera, nel rapporto con gli altri all’interno di una comunità. Il nostro arcivescovo Mario ha a cuore che i nostri ambienti non siano semplici luoghi di aggregazione sociale, ma occasioni di trasmissione della fede. Vorrei invitarvi ora alla lettura di alcuni passaggi del messaggio per la festa di apertura degli oratori 2022 del nostro arcivescovo:
Ci vorrebbe un posto.
Per sostare ci vorrebbe un posto dove fermarsi e fermare anche il pensiero, la fantasia, l'inquietudine che ribolle dentro, l'impazienza, la tristezza che rende infelici. Ci vorrebbe un posto dove sedersi, mettersi in ginocchio, vedere che anche gli altri si fermano e si mettono in ginocchio. Ci vorrebbe un posto dove ci sia un po' di silenzio e niente da fare, per qualche minuto.
Ci vorrebbe, che so, una cappellina, per esempio.
Ci vorrebbe un tempo.
Quante volte mi sono proposto di dire le preghiere ogni sera e ogni mattina! Non c'è mai tempo. C'è sempre altro che mi prende, mi mette fretta. Non potreste aiutarmi, voi, amici miei. Se c'è un'ora in cui ci diamo appuntamento, io non mancherò. Se voi mi chiamate, io risponderò. Se nella programmazione ci mettiamo un tempo di preghiera, ce la faremo. Non è che non ho voglia di pregare. Non è che non ne sento il bisogno. È che proprio il tempo scappa via e non riesco a tenerlo in mano, come l'acqua. Ma se ci aiutiamo, ce la faremo...
Ci vorrebbe un tempo, che so, un appuntamento.
Ci vorrebbe un'emozione.
Per favore aiutami: da solo non ce la faccio!
Ti prego: stammi vicino, ho paura! Il mio amico, il mio amico è malato: mi si stringe il cuore e non so che cosa fare, che cosa dire. Guidami tu! Mio papà e mia mamma non fanno che litigare. Metti pace, per favore: non si accorgono di quanto mi fanno soffrire e arrabbiare? Non conto niente per nessuno, forse sono antipatico anche a quelli che mi interessano di più: per favore fammi incontrare qualcuno che mi voglia bene!
Il pianeta è pieno di disastri, i potenti della terra rovinano tutto... E la povera gente? Sento compassione e mi viene da piangere a pensarci. Manda un po' di pace. Ma dove va a finire il mondo? Che sarà di me, se tutto continua così? Dammi un po' di luce!
Sono proprio contento di come facciamo le cose: che bello!
Alleluia! Ho fatto poco e mi hanno molto ringraziato: allora anch'io valgo qualche cosa! Grazie!
Ci vorrebbe un libro per scrivere le emozioni, che so, un una preghiera di intercessione.
Per iniziare a vivere questa esperienza di fede e di comunità siete tutti invitati domenica 25 settembre per la festa d’apertura degli oratori. Vi aspettiamo!
Don Michele