Vacanze comunitarie 2023: Passo del Gran San Bernardo

Vacanze comunitarie 2023: Passo del Gran San Bernardo

Al termine di queste due settimane di vacanze comunitarie con i ragazzi dei nostri oratori mi è tornato alla mente il titolo che il nostro arcivescovo ha scelto per una lettera pastorale di qualche anno fa: "La situazione è occasione".
Come forse molti di voi sapranno, nell'organizzazione di queste vacanze abbiamo dovuto far fronte ad un serie di imprevisti e siamo stati obbligati a cambiare i nostri piani.

Se inizialmente la nostra destinazione doveva essere una casa grande e spaziosa, ci siamo poi ritrovati accolti in una casa piccola e spartana. Se prima dovevamo alloggiare in un paese a 1.300 metri di altitudine, ci siamo poi ritrovati in un rifugio a 2.200 metri.

All'inizio ci siamo sentiti spiazzati e disorientati, ma siamo riusciti a reagire consapevoli che la proposta educativa e di fede fosse più grande di ogni difficoltà organizzativa e gestionale. Abbiamo scelto di dare la parola agli educatori, giovani volontari, che hanno vissuto questa esperienza con i nostri ragazzi.

Fin da subito sono rimasto colpito dalla serenità con cui i Preadolescenti hanno saputo accettare le complicazioni legate alla nostra nuova meta e questo ha dato la possibilità anche a noi Educatori di cambiare sguardo. I piccoli spazi disponibili ci hanno permesso una vita comunitaria più intensa; la distanza dalla città è stata occasione per apprezzare maggiormente la condivisione tra noi e per dare più valore agli incontri fortuiti durante le passeggiate, come quello con il proprietario di un negozietto al Passo Gran San Bernardo, che ci ha raccontato e mostrato la storia del passo stesso in tutti i suoi dettagli, dalla strada romana scavata nella roccia fino ai primi cani San Bernardo che hanno salvato le vite dei viaggiatori. L'entusiasmo dei ragazzi è stato sorprendente: non si sono fermati davanti a nessuna gita, hanno accolto ogni proposta di gioco e di riflessione e anche noi educatori ne siamo stati travolti, spinti a dare sempre di più.

Dopo una settimana, ormai adattati a questo stile di vita, abbiamo dovuto fare i conti con vento, pioggia e grandine e anche i nostri Adolescenti ci hanno stupiti nel sapersi riadattare chiedendo a noi Educatori di reinventarci e uscire dai programmi. Il tempo che abbiamo dovuto vivere in casa è stata l'occasione per far cadere difese e insicurezze, con il crescere della fiducia crescevano anche dialoghi, domande e provocazioni. Le giornate di sole sono state accolte con gratitudine e ci hanno permesso di spingerci sempre più lontani con le nostre gite raggiungendo persino 2.700 metri di altitudine.

Concludiamo questa esperienza con un ricordo grato verso tutti coloro che non si sono arresi, verso chi ha affrontato le difficoltà con serietà, ma sempre con il sorriso. Abbiamo dato tutti insieme una testimonianza di una comunità che si adopera per il bene dei più piccoli e questo è stato possibile per la situazione che si è creata. Non sapremo mai il motivo per cui ci siamo trovati in questo imprevisto.

Don Michele