Accanto alle nostre case o, comunque, non lontano da dove viviamo, abbiamo un tesoro: la grotta con la statua della Madonna di Lourdes.
Quando mi soffermo in preghiera davanti a lei, tre sono i sentimenti che mi accompagnano: il desiderio di affidarle la pace interiore che suo Figlio Gesù continua a regalarmi; la pongo nelle sue mani perché la custodisca; la pongo nel suo cuore perché la rinvigorisca.
In secondo luogo ho in me tanta gratitudine per coloro che l’hanno pensata e costruita, per coloro che ricercano sempre di custodirla e abbellirla, per il presidente e il consiglio dell’Associazione, per tutti coloro che la puliscono e la abbelliscono con i loro fiori; per tutte le persone che lì vanno a pregare.
Ho nel cuore anche un desiderio; non vorrei che fosse solo un sogno: spero che gli adulti e le famiglie giovani della comunità custodiscano sempre e continuino a donare dignità a questo luogo. Vorrei che tutti sperimentassimo e assaporassimo la gioia di sentirci accolti da Maria.
Le chiediamo il dono di non rassegnarci a “correre”, a “fare” senza riuscire più a stupirci di fronte a ciò che è bello e ci circonda. Purtroppo a volte il nostro spirito è riarso come il greto di un torrente senz’acqua. Tu, Maria, che hai gustato le grandi sorprese di Dio, restituisci a noi il desiderio di esperienze che ci aprano il cuore; non risparmiarci l’opportunità di incontri decisivi per gustare il bene dovunque esso si annidi.
E allora, ti invochiamo con queste parole:
Maria, Vergine del silenzio,
non permettere che, davanti alle sfide di questo tempo,
la nostra esistenza sia soffocata
dalla rassegnazione o dall’impotenza.
Aiutaci a custodire l’attitudine all’ascolto,
grembo nel quale la parola diventa feconda.
Maria, donna premurosa,
destaci dall’indifferenza
che ci rende stranieri a noi stessi.
Donaci la passione che ci educa
a cogliere il mistero dell’altro
e ci pone a servizio della sua crescita.
Liberaci dall’attivismo sterile.
Maria, Madre, affranta dal dolore,
che, dopo aver conosciuto
l’infinita umiltà di Dio nel Bambino di Betlemme,
hai provato il dolore straziante
di stringerne tra le braccia il corpo devastato
dalla cattiveria di alcuni uomini,
insegnaci a non disertare i luoghi del dolore;
rendici capaci di attendere,
con speranza, la Tua presenza quel mattino di Pasqua
che asciuga le lacrime di chi è nella prova.
Maria, che ami la vita,
preserva le nuove generazioni, e anche tutti noi,
dalla tristezza e dal disimpegno.
Rendile per tutti noi
sentinelle di quella vita che inizia il giorno in cui ci si apre,
ci si fida e ci si dona.
Amen
Due note finali.
La nostra comunità ringrazia l’Associazione per la generosa offerta donata per l’acquisto del porta candele del Battistero, primo luogo di riferimento del nostro cammino di fede.
Ci vediamo allora, con tutta la Comunità Pastorale, il 16 luglio, alla Festa della “Madonnina”.